Il 16 settembre 2023 ha preso il via presso il Centro Arca il primo laboratorio pilota di danzaterapia, a cui hanno partecipato le pazienti in carico presso la U.O.C. Dipendenze Comportamentali per problematiche inerenti la sfera delle dipendenze affettive.
Gruppo,
movimento e creatività: dentro un laboratorio di danzaterapia
La danzaterapia è una disciplina che si avvale dell’uso del movimento corporeo e della musica come strumento per favorire il benessere psicofisico, stimolare la creatività e lo scambio relazionale dell’individuo e dei gruppi. Nasce intorno agli anni Quaranta del ‘900 negli Stati Uniti ad opera di Marian Chace, una danzatrice ed insegnante sensibile alla crescita armoniosa dei suoi allievi, la quale approfondì il tema dell’espressione della vita emozionale tanto caro alla rivoluzionaria danza moderna di inizio secolo. Ma è a partire dai primi laboratori svolti dalla Chace presso gli ospedali psichiatrici St. Elizabeth’s di Washington DC e Chestnut Lodge, che la danzaterapia come metodologia di intervento con l’individuo ed i gruppi ebbe il suo battesimo in ambito clinico. Da quel momento numerose sono state le evoluzioni di questa disciplina sotto il profilo teorico ed applicativo, e ancora oggi specialisti nel settore ne approfondiscono il potenziale terapeutico nei più svariati ambiti di impiego.
Insieme all’arte terapia, alla musicoterapia, alla teatroterapia e alla drammaterapia, la danzaterapia rientra nelle Terapie Espressive, regolamentate dalla Lg. 4/2013 e dalla Norma UNI n.11592:2015.
L’attività proposta si pone come obiettivo quello di creare uno spazio ludico nel quale riscoprire il piacere del corpo in movimento, dello scambio relazionale attraverso il gioco e la creatività, ma anche una occasione per dedicare attenzione e tempo a sé stessi e al proprio benessere.
La condivisione di uno strumento potentemente simbolico come lo è la danza sin dalle origini dell’essere umano, permette ai partecipanti di fluidificare pensieri, riflessioni e contenuti emotivi, che attraverso il linguaggio non verbale trovano una diversa opportunità di espressione e comprensione.
Il setting, appositamente strutturato, sollecita, supporta, contiene e trasforma temi profondamente evocativi riguardanti la relazione, il corpo, i confini, il rispecchiamento, e tanto altro che in maniera inedita nasce dal gruppo e dall’incontro con l’altro nella sessione di danzaterapia.
Al gruppo ha preso parte anche l’équipe curante coinvolta nel dispositivo in maniera attiva, con l’idea comune che un buon lavoro terapeutico passi attraverso la consapevolezza autentica e profonda del paziente quanto del professionista a cui con fiducia si affida.
Ricche di sensibilità ed intuizioni sono state le riflessioni a caldo che le partecipanti hanno scelto di condividere con il gruppo, aggiungendo un altro piccolo tassello al mosaico che ciascuna sta cercando di costruire, e talvolta restaurare a partire da se stessa.
Buona la prima!
Dott.ssa Serena Di Lauro