Il Cinema come strumento di Crescita Personale e di Gruppo: Prende il via il Cineforum al Centro Arca!

di Ilaria Boccagna

Venerdì 30 giugno 2023 ha preso avvio al Centro “Arca” il cineforum con il gruppo di terapia sulle dipendenze affettive. Le partecipanti hanno assistito al film “La pazza gioia” di Paolo Virzì (2016) e poi hanno riflettuto in gruppo sui pensieri e sulle emozioni attivate dalla visione.

L’utilizzo del cinema permette di offrire una metafora alle pazienti della loro vita o di momenti di vita significativi, accessibile indipendentemente dal livello culturale, permettendo l’emergere di contenuti nuovi. Infatti, i processi psicologici che attiva la visione di un film sono principalmente:

  • L’identificazione, che induce ad immedesimarsi in un personaggio significativo, ovvero si vivono per trasposizione i pensieri, gli atteggiamenti e le emozioni di quest’ultimo, reagendo personalmente, con il proprio bagaglio emotivo a quelle condizioni che osserviamo, come se fossero “nostre”;
  • La proiezione, per cui si attribuiscono ai personaggi pensieri, emozioni, desideri, atteggiamenti, intensioni che riguardano noi stessi;
  • La suggestione, è il processo per cui lo spettatore assorbe la vicenda e la fa propria, anche al termine del film;
  • La catarsi, attraverso cui lo spettatore si libera dalle difese emotive ed esprime i propri vissuti senza il controllo del pensiero e della razionalità. Le pulsioni e le fantasie represse vengono evocate dal film, generando una sensazione di soddisfacimento nello spettatore, che così può ripristinare un equilibrio psichico.

La visione di film nel setting terapeutico gruppale permette alle pazienti di esplorare situazioni personali significative, pervenendo ad un maggiore insight terapeutico e rafforzando l’alleanza di gruppo e con le co-conduttrici. Il film si trasforma così nell’” oggetto comune del gruppo”, che permette di sollecitare elementi personali: le emozioni, il rapporto che si costruisce con i vari personaggi, le sollecitazioni ed i contenuti che arrivano dalla trama, ed infine le sensazioni silenti che si veicolano tra le partecipanti. Osservare nell’altra l’espressione di un vissuto emotivo consente di interrogarsi su tale contenuto, sul suo significato, stimolando l’empatia.

Tutti questi elementi potranno essere letti come una sorta di “diario di bordo” per l’intera durata dell’esperienza, un diario emotivo che prende avvio dalle sollecitazioni emotive delle immagini per finire in una narrazione gruppale, una storia di racconti intrecciati tra di loro.

La possibilità del confronto dopo la visione è una grande risorsa per conoscere i punti di vista dell’altra, attivando la relazione, osservando differenze o ritrovando punti in comune.

Il punto di vista dell’altra apre a nuove prospettive mai pensate prima, da integrare con i propri vissuti.  Il film in gruppo diventa, quindi, un potente mezzo espressivo per conoscerci attraverso la relazione con l’Altro.

 

di Ilaria Boccagna